Applicazioni e formule dei condensatori di accoppiamento

I condensatori di accoppiamento in alternata (ovvero di disaccoppiamento in continua) permettono il trasferimento del solo segnale alternato, impedendo il trasferimento del segnale continuo. Questi condensatori vengono interposti tra due stadi al fine di evitare che la tensione continua presente su uno stadio possa alterare la polarizzazione dell’altro stadio.

Amplificatore a due stadi con tre condensatori di accoppiamento in alternata

I condensatori di accoppiamento sono utili in molti casi, per esempio:

  • negli amplificatori multistadio a transistori discreti, dove il segnale alternato è sovrapposto ad una tensione continua necessaria per la polarizzazione dello stadio;
  • nei circuiti ad amplificatori operazionali, dove le dissimmetrie dello stadio differenziale d’ingresso determinano la presenza di una tensione continua di sbilanciamento (offset) che si ritrova all’uscita;
  • negli amplificiatori ad alto guadagno dove interessa amplificare la sola componente alternata del segnale.

Questi condensatori formano un filtro passa-alto, caratterizzato da una certa frequenza di taglio al di sotto della quale il filtro opera un’attenuazione di 20 dB per ogni decade di frequenza. La capacità di questi condensatori viene calcolata in modo da garantire che tutta la banda di frequenze del segnale di interesse sia trasferita senza attenuazione.

Frequenza di taglio dei condensatori di accoppiamento

Il funzionamento del condensatore di accoppiamento può essere rappresentato da un filtro passa-alto del primo ordine come quello illustrato in figura, dove \(R_i\) rappresenta la resistenza d’ingresso dello stadio successivo.

Il condensatore di accoppiamento agisce come un filtro passa-alto del primo ordine

Nel caso degli amplificatori a BJT o a JFET, questa corrisponde approssimativamente al parallelo delle due resistenze del partitore della base(nota) o alla resistenza sul gate. Nel caso degli amplificatori operazionali non-invertenti, la resistenza d’ingresso corrisponde al valore del resistore tra morsetto non-invertente e massa, mentre nel caso degli amplificatori operazionali invertenti corrisponde al resistore collegato tra ingresso e morsetto invertente (che è una massa virtuale).

Esempi pratici di alcuni circuiti con ingresso accoppiato in alternata

La frequenza di taglio del filtro può essere calcolata come: \[f_c=\frac{1}{2\pi R_iC_c}\] (dove è stata volutamente trascurata, in senso conservativo, la resistenza d’uscita della sorgente).

Alla frequenza di taglio, il segnale risulta già attenuato di circa −3 dB e presenta una rotazione di fase di circa 45° rispetto alle alte frequenze.

Modulo della risposta in frequenza di un filtro passa-alto

Inoltre, quando sono presenti più stadi accoppiati in alternata con più condensatori, questi possono interagire tra loro generando, alla frequenza di taglio, un’attenuazione complessiva ancora maggiore.

Per questi motivi, e anche tenendo conto delle loro tolleranze costruttive (che si aggirano spesso intorno al ±10%), i condensatori di accoppiamento in alternata dovrebbero essere dimensionati affinché la frequenza di taglio del filtro sia molto inferiore rispetto al limite inferiore della banda di frequenza che si desidera trasferire.

Per esempio, se si desidera trasferire un segnale audio che ha una banda di frequenze compresa tra 20 Hz e 20 kHz, allora si potrebbe scegliere una frequenza di taglio di 2 Hz, che è dieci volte minore rispetto al limite inferiore della banda del segnale.

Studiando la funzione di trasferimento del filtro e ricavandone il modulo, otteniamo un’equazione che ci permette di conoscere l’attenuazione introdotta dal filtro al variare della frequenza: \[|A_v|=\frac{1}{\sqrt{1+(2\pi fR_iC_c)^{-2}}}=\frac{1}{\sqrt{1+(f_c/f)^2}}\]

Questa equazione permette di dimostrare che, se scegliamo una frequenza di taglio dieci volte minore rispetto alla minima frequenza del segnale, ovvero se \(f_c/f=1/10\), l’attenuazione vale appena −0,04 dB anziché −3 dB.

Circuiti con più capacità

La funzione di trasferimento illustrata descrive il comportamento di un singolo filtro RC del primo ordine. Tuttavia, in un circuito sono spesso presenti più condensatori di accoppiamento, per cui è necessario tener conto delle attenuazioni introdotte da ciascun filtro per calcolare l’attenuazione complessiva.

Quando questi filtri non interagiscono tra loro, come accade quando sono separati da stadi amplificatori, l’attenuazione totale è data semplicemente dal prodotto delle singole funzioni di trasferimento. Nel caso in cui nel circuito sia presente un certo numero \(n\) di filtri non interagenti con la medesima frequenza di taglio \(f_c\), si giunge ad una semplice equazione che permette di calcolare la frequenza di taglio a −3 dB risultante: \[f_{\textrm{-3 dB}}=\frac{f_c}{\sqrt{2^{1/n}-1}}\]

Se, per esempio, nel circuito sono presenti tre filtri non interagenti, ciascuno dimensionato per una frequenza di taglio di 2 Hz, la frequenza risultante a −3 dB corrisponde a \(\textrm{2 Hz}/\sqrt{2^{1/3}-1}\approx\textrm{3,92 Hz}\), mentre l’attenuazione introdotta a 20 Hz corrisponde al prodotto delle singole funzioni di trasferimento, che in questo caso corrisponde a −0,13 dB (dato da \(\left [1+(fc/f)^2 \right ]^{-n/2}\)).

Dimensionamento dei condensatori di accoppiamento

La capacità del condensatore di accoppiamento può essere calcolata da: \[C_c\geqslant \frac{1}{2\pi f_cR_i}\] dove \(f_c\) è la frequenza di taglio del filtro passa-alto, che dovrebbe essere molto inferiore rispetto alla minima frequenza del segnale che si intende trasferire, e \(R_i\) è la resistenza d’ingresso dello stadio successivo.

Se si sceglie una frequenza di taglio di 2 Hz, si giunge ad una semplice equazione facile da ricordare: \[{C_c} \geqslant \frac{{80}}{{{R_i}}}\qquad\left| \begin{gathered}
{C_c}{\text{ in microfarad}} \hfill \\
{R_i}{\text{ in chiloohm}} \hfill \\
\end{gathered} \right.\] per cui se la resistenza d’ingresso dello stadio successivo vale, per esempio, 50 kΩ, la capacità del condensatore di accoppiamento dovrebbe essere di almeno 80/50 = 1,6 microfarad. (Si noti che questa equazione non ha alcun significato fisico, ma è utile per un rapido calcolo mnemonico.)

Calcolando ciascuna capacità per una frequenza di taglio di 2 Hz, generalmente si ottiene una risposta ragionevolmente costante alle basse frequenze della banda audio anche nel caso in cui siano presenti più condensatori di accoppiamento nel circuito. Per evitare un eccessivo aumento della frequenza di taglio del circuito, è comunque possibile dimensionare ciascuna capacità per una frequenza di taglio leggermente inferiore rispetto quella desiderata dal circuito. Nel caso siano presenti \(n\) capacità non interagenti, questo può essere fatto semplicemente scegliendo una frequenza di taglio per ogni filtro pari a: \[f’_c=f_c\sqrt{2^{1/n}-1}\] dove \(f’_c\) è la frequenza di taglio da assegnare a ciascuna capacità, mentre \(f_c\) è la frequenza di taglio a −3 dB desiderata dal circuito. Per esempio, nel caso siano presenti tre capacità, è sufficiente dimensionare ciascuna di esse affinché la frequenza di taglio sia di \(\textrm{2 Hz}\sqrt{2^{1/3}-1}=\textrm{1,02 Hz}\) per ottenere una frequenza a −3 dB complessiva pari a 2 Hz.


Commenti

23 risposte

  1. salve, premetto che sono alle prime armi..devo filtrare un altoparlante 16cm da 150w-4 ohm..essendo un medio-alto, quindi con frequenze tra i 1000 e i 5000 hz, come scelgo il condensatore per ottenere un filtro passa-alto?

  2. Vorrei portare un quesito. Ho costruito un amplificatore classe AB con un classico tda2050, con alimentazione singola. Mi sono avvalso di un condensatore di uscita per il disaccoppiamento. Mi chiedo quali parametri considerare, perché oltre quelli di taglio ci sono in gioco le correnti di spunto, infatti l’integrato si è guastato con un condensatore da 2.2mF, mentre funzionava con uno da 1mF. La Potenza di uscita è di circa 40W. Ci sono degli accorgimenti che consigliate?

    1. Salve Fabio,
      il condensatore per disaccoppiare l’altoparlante è C7 della figura seguente (che deve essere piuttosto grande per trasferire correttamente le basse frequenze).

      http://bsproj.it/wp-content/uploads/2017/02/amplificador-tda-2050-esquema1.png

      Se si riferisce alla rete RC all’uscita (R6, C6), questa ha la funzione di compensare la reattanza del carico, ma non di disaccoppiarlo. In quest’ultimo caso conviene seguire fedelmente le indicazioni del datasheet.

    2. Salve bsproj, grazie per la risposta. Confermo che il condensatore in questione è il C7, come le dicevo è grosso, cioè 2200 uF. Con il 1000 uF andava bene nei test, poi ho cambiato il condensatore portandolo a 2200 uF e dopo poco è andato in corto il tda senza neanche ascoltare musica. Premetto che prima avevo un circuito con tda2030 alimentato a 36 V che ha funzionato egregiamente per 15 anni però aveva una potenza di 20W. Ora il circuito è modificato per funzionare con il tda2050 a 44V e condensatore C7 da 2200uF. Accetto consigli e formule, perché non sono sicuro se si è guastato per il condensatore.

    3. A pag. 7 del datasheet sono indicati i valori raccomandati. È espressamente specificato che non è possibile usare condensatori più grandi di 1000 µF se la tensione d’alimentazione supera i 40 V.
      Questo implica che usando un’alimentazione superiore a 40 V, il circuito andrebbe usato solo con carichi da almeno 8 Ω.

    4. Ok, quindi concorda con me che dipende dal condensatore.
      Grazie

  3. Salve, sto per costruire un effetto a pedale per chitarra, da usare però con un basso. Ho paura che i condensatori di accoppiamento possano mangiarmi troppe frequenza basse. Sullo schema sono da 0,1 uF. Sbaglio a sovradimensionarli un pochino? Tipo 0,22 uF?

    1. Salve Elio,
      la scelta della capacità dipende essenzialmente dall’impedenza di carico, come illustrato nell’articolo. Senza conoscere quest’ultimo parametro non è possibile stabilire il giusto valore di capacità.

  4. Salve. Ho una domanda riguardo al condensatore C1 presente nel primo schema: ma è un condensatore polarizzato oppure no ? Non è specificato nel testo. Grazie.

    1. Salve Marco,
      la scelta della tipologia del condensatore dipende essenzialmente da una serie di considerazioni e vincoli che il progettista del circuito si trova ad affrontare. Essendo quest’articolo chiaramente incentrato su altri aspetti, negli schemi sono stati rappresentati dei condensatori generici (quindi non polarizzati).

    2. Grazie per la risposta infatti proprio questo volevo sapere e cioe’ se c’e’ un obbligo specifico nell’utilizzare un tipo oppure l’altro di condensatori oppure, a seconda dei diversi casi, si possono utilizzare tutti e due.

  5. Veramente chiaro, ben fatto…molto professionale.
    Grazie!

  6. Veramente un ottimo tutorial! Complimenti! Mi hai chiarito molte cose! Grazie!

  7. Ciao avrei bisogno di capire perché, quando dici che: ”Ad esempio, nei circuiti a transistori ad emettitore comune (Fig. 3/a), corrisponde al parallelo Ra||Rb del partitore sulla base del transistore” quello è un parallelo! Infatti il parallelo si ha quando le due resistenze sono collegate elettricamente (e fin qui ci siamo) e hanno la stessa caduta di potenziale (e qui mi perdo)! Infatti non mi sembra che hanno la stessa caduta di potenziale!

    1. Salve Marco,
      per comprendere perché l’impedenza d’ingresso del circuito sia data dal parallelo dei due resistori di base è sufficiente disegnare il circuito completo del generatore di tensione [i]V1[/i].

      [img]http://www.bsproj.it/images/stories/zinbjt.jpg[/img]

      Essendo nulla l’impedenza interna del generatore, l’impedenza vista ai morsetti d’ingresso del circuito è essenzialmente quella data dal parallelo [i]Ra||Rb[/i].

      Si noti che in quest’approssimazione si è assunto che l’impedenza in serie al generatore (supposto ideale) e la corrente d’ingresso del transistore siano trascurabili (come è di solito in pratica).

      Salve,
      Niki

  8. Avatar Paolo Zazza
    Paolo Zazza

    Dovendo poter alimentare un driver da 50W con banda passante 160-6500Hz, potreste inviarmi uno schema, comprensivo dei valori dei componenti, riguardante un’idoneo e semplice filtro passivo?

    1. [quote name=”Paolo Zazza”]Dovendo poter alimentare un driver da 50W con [b]banda passante[/b] 160-6500Hz[/quote]

      Salve Paolo, dalla tua richiesta sembra che tu voglia realizzare un filtro crossover per una cassa acustica da due o tre vie. È corretto?

      In questo caso, per rispondere alla tua domanda mi servirebbero altre due informazioni:
      [list][*]l’impedenza del driver in questione (in genere 4 o 8 Ω);
      [*]il tipo di filtro da realizzare, ovvero passa-basso (se intendi pilotare un woofer di una cassa a due/tre vie) o passa-banda (se invece si tratta di un midrange di una cassa a tre vie).[/list]
      Inoltre, presumo che la banda passante che mi hai indicato sia quella intrinseca dell’altoparlante; in questo caso, dovresti fornirmi anche la frequenza (o le frequenze) d’intervento del filtro, ovvero la banda di frequenze che dovrà riprodurre l’altoparlante. Se non conosci questo dato, potrò fornirti un filtro calcolato su valori “comuni”.

      Ciao,
      Niki

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